Gli alti pascoli della nostra regione si trovano distribuiti fra gli 800 e i 2.100 metri di quota, limiti entro i quali restano comprese anche le parti superiori delle zone di vegetazione del faggio e dell’abete.
Le piante alpine sono in gran parte “vivaci” e con fioriture precocissime, in conseguenza della breve durata del periodo vegetativo. Essendo provviste di nuove foglie già dalla primavera, possono compiere le loro funzioni più rapidamente della flora annuale della pianura. Il loro portamento è in genere basso e raccolto, con steli corti e foglie ravvicinate, a formare cotiche o cuscinetti compatti. Questo carattere deriva dalla temperatura del terreno superiore a quello dell’aria e dalla necessità di ripararsi dai geli e dalla forte radiazione luminosa, tutte condizioni che limitano l’accrescimento dei gambi.
In massima parte le buone erbe foraggere sono comprese nelle famiglie delle graminacee, leguminose e composite. Troviamo inoltre molte specie aromatiche che, attraverso il pascolamento del bestiame da latte, influiscono in modo inimitabile su sapori, gusti e aromi dei prodotti caseari che ne derivano.