Le malghe di questo comprensorio sono raggruppate in due contesti geografici differenti: la dorsale Cansiglio-Cavallo che rappresenta la zona di confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia e i fondivalle delle Dolomiti friulane. Il primo, pur essendo piovoso, si caratterizza per il carsismo del territorio e la conseguente scarsità d’acqua, il secondo per i suoli ghiaiosi originati dagli apporti dei torrenti. Nei pascoli della dorsale è frequente rinvenire, nonostante la bassa quota, la stella alpina (Leontopodium alpinum).
Le malghe sono dislocate in un territorio ricco di storia e di pregiati punti d'interesse naturalistico, che rendono il contesto a fondovalle degno di visita.
A Caneva restano suggestivi ruderi delle mura di cinta e del borgo con il mastio, resti del antico maniero. Magnifico esempio di dimore signorili di campagna (XIX sec.) sono le Ville Frova, Carli, Luccheschi e Damiani di Stevenà. Si segnala anche il Santuario della "Madonna del Persego", la Chiesa arcipretale di San Tommaso Apostolo (con all'interno tre pale di Francesco da Milano) e la Chiesa di S. Lucia (XI sec.), con affreschi rinascimentali. Si segnalano anche il Museo del ciclismo intitolato a Toni Pessot e il Museo del minatore a Fratta.
Nelle vicinanze, nel Bosco del Cansiglio sono stati ritrovati resti di un accampamento di cacciatori datata 11.000 anni a.C..
Ottimi i prodotti gastronomici: quali il FigoMoro di Caneva, il formaggio di malga, l'olio extravergine d'oliva, i vini rossi ed il verdisio da Caneva, vino bianco da vitigno autoctono.
Inoltre, il Parco Archeologico del "Palù di Livenza" è interessante per i resti del villaggio palafittico e numerosissimi rinvenimenti attribuibili al Paleolitico Superiore. Notevole è anche il valore eco-ambientale dell'area. Il sito è in lista per la candidatura all'iscrizione nella lista degli antichi insediamenti sulle Alpi, patrimonio dell'Umanità tutelato dall'UNESCO.
Nei pressi di Polcenigo, si trovano la località Gorgazzo, famosa per la sorgente, spettacolare specchio d'acqua dall'intenso colore azzurro. Si tratta di un sito di incommensurabile valore naturalistico.
A Sacile, numerosi sono i punti di interesse:
la Piazza del Popolo, caratterizzata da palazzi porticati in stile veneto; il Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia (XV sec.), con, al suo interno, un ciclo di affreschi di Francesco Montemezzano raffiguranti la storia della famiglia; i Torrionidi Prà Castelvecchio e largo Salvadorini, resti di antiche fortificazioni del 1300; il Palazzo Bellavitis (1600), caratterizzato da pavimenti a terrazzo veneziano. Nel cortile interno si trova pozzo ed una pianta di oleandro bianco di oltre 50 anni.
Numerosi sono gli edifici religiosi di pregio: il Duomo di San Nicolò (1496), la Chiesa della Madonna della Pietà, la Chiesa della Madonna della Pietà, (XVII sec.), la Chiesa sconsacrata di San Gregorio (XVI sec.), l'Oratorio di San Giuseppe (1600).
Ad Aviano si segnalano i resti del Castello di Aviano (X sec.), la Chiesa rinascimentale di Santa Maria e Giuliana (1589) con una statua della Pietà in pietra del XV secolo di scuola salisburghese, il Duomo di San Zenone (1832), con tre dipinti del XVI e XVII sec., la Chiesa di San Gregorio, impreziosita da un ciclo affrescato della Passione di Cristo di Gianfrancesco da Tolmezzo (XV sec.), il Santuario della Madonna del Monte (1615), considerato luogo di un'apparizione mariana e la Chiesetta di Santa Caterina (XV sec.). Nella Villa Fabris è stato creato nel 1845 uno splendido giardino all'italiana, considerato uno dei parchi più belli del FVG.
Visitando Barcis si può ammirare Palazzo Centi (XVII sec.), una meridiana ad affresco sulla facciata dell'antica osteria al centro di Barcis, opera dell'artista pordenonese Sam Pietro (1921-2010), la diga ed il lago famoso per il color verde smeraldo delle sue acque.
Gran parte del territorio di Cimolais fa parte del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, nominato patrimonio mondiale dell'UNESCO dal 2009 (Lista dei patrimoni dell'umanità).
Nei pressi di Erto e Casso di trova il Centro visite del Parco del Dolomiti friulane, dove viene esposta una documentazione completa della tragedia del Vajont. I due borghi di Erto e Casso, per le loro peculiarià architettoniche sono una meta molto interessante. Erto è stato dichiarato monumento nazionale.
Nel comune di Claut si trova il "Museo della Casa Clautana", che illustra scene di vita quotidiana fina a metà '900, ospitato in un'abitazione tipica locale, in cui sono stati ricostruti vari ambienti con arredi e attrezzi per l'agricoltura e l'artigianato originali. Nella Chiesa di San Giorgio Parrocchiale (1823) sono conservate opere pittoriche di Tiburzio Donadon e pregevoli altari lignei.
Si segnalano le "Orme del Dinosauro" impresse su un grande masso nei pressi di "Malga Casavento" in Val Gere e la Grotta del Landre Scur, con, all'ingresso, un antro alto diverse decine di metri.
Una particolare avventura può essere vissuta al Parco tematico Tree Village, il Villaggio sugli Alberi più grande del mondo, dove si può anche pernottare, sito nell'Alta Valcellina nel comune di Claut.
Gli edifici della malga sono contornati dalla faggeta che a fine monticazione assume una ricca varietà di colori. Nelle malghe prealpine la monticazione si prolunga facilmente fino ai primi giorni di novembre. Malga Fossa di Sarone è adagiata ai piedi del Collat, un modesto rilievo che si affaccia ...
La malga è situata all’interno di una dolina, depressione carsica chiamata “fossa” nella parlata locale. Al di sotto dei fabbricati si riconoscono i ruderi dei vecchi edifici. La pozza d’alpeggio di origine naturale o antropica si chiama “lama”. L’intero comprensorio è caratterizzato da queste ...
La malga è situata in una piccola conca ai piedi del Col Scarpat e comprende anche i pascoli delle malghe Bos e Busa Bravin, le cui strutture, da tempo abbandonate, non sono più riconoscibili. I pascoli sassosi caratterizzano l'alpeggio, così come la presenza del ginepro (Juniperus communis), ...
Il toponimo Col Dei S’Cios deriva dalle conchiglie fossili (nella parlata locale “s’cios”) che venivano ritrovate in loco da cui il nome della malga. Il paesaggio è particolarmente suggestivo per il continuo alternarsi di conche e dossi che si perdono sull’orizzonte del monte Cavallo.
Il rifugio Pordenone rappresenta il punto d’appoggio per salire al Campanile di Val Montanaia, guglia dolomitica alta 300 metri circa di spettacolare e selvaggia bellezza. Lo splendido obelisco è inserito nel progetto “Meraviglia italiana”.
La casera è si raggiunge da Claut, risalendo la rotabile lungo la Val Cellina (CAI n.966). La malga si trova immersa in un pianoro erboso, caratterizzato da detriti alluvionali e nelle vicinanze sono stati rinvenute delle orme di teropode, considerate una delle più importanti testimonianze ...